Carboncino su carta che raffigura la donna del mare
Titolo: La donna del mare
Anno: 1990
Tecnica: Carboncino su carta
Misure: 134 cm x 87 cm

Nota critica
                                                                                                                                   Certo tra le opere più misteriose ed emblematiche: confluiscono nella trama della pittura le fila di molti elementi, e temi di una suggestione inquietante che dagli ‘‘Animali del sogno”’ viene fuori in questa assoluta presenza che è anticipazione di nuove prospettive ‘‘Rivelazione’’ ad aprire con ‘‘Bambina con la capretta”’ il volo e la maschera, il mare, la donna, il gatto-bambino.

Diventa ora più scoperto il senso della ricerca non più metafora di esistenza ma storia dell’anima nel suo farsi vissuto — fenomenologia dell’anima.
Alla luce di queste riflessioni, ‘‘La donna del mare’ distesa, quasi orizzonte — o luogo di contatto tra la terra, il cielo, il mare — allontana la maschera, il suo doppio, l’ombra e quasi ombra del volto, traccia di un conflitto,
di uno stato ambiguo, di non individuazione — maternità — il bambino gatto. Come |’associazione delle immagini svela il travaglio e i processi che costruiscono spesso il mistero, l’esistenza.
La parola ‘‘cosmetico”’ contiene la parola ‘‘cosmos’’, impiastricciarsi il volo di colori innaturali, ridisegnarlo in forme arbitrarie è un atto demiurgico, che crea un nuovo ordine rispetto al quale l’ordine precedente sembra un caos. Dipingersi la faccia, o mettersi una maschera è perciò un gesto essenziale delle civiltà umane.
“L’uomo sociale è per essenza mascherato’’.

Ma la maschera è anche il contrario di questo segno dell’ordine sociale; è anche un modo di diventare anonimo, sottraendosi ai rapporti umani per entrare in contatto con altre sfere, quelle della divinità dell’universo, della natura.
L’uomo mascherato che spesso ha sembianze animali € una presenza divina tra gli uomini

Elio Mercuri, Catalogo “O. de Cataldo, Dipinti – dal 1970 al 1983”