Carboncino raffigurante Les danceurs
Titolo: Les danceurs
Anno: 1991
Tecnica: Carboncino
Misure: 122 cm x 191 cm
 
Nota critica
                                                                                                                                      La pittura si fa leggera, quasi fino a dissolversi in ritmo dove un’unica linea genera l’immagine e lo spazio, la figura e la situazione, la presenza e la sua ombra nell’intensità di un’emozione che ricompone la realtà del mondo, secondo questa musicalità che è unita finalmente di materia-spirito, di corpo e anima, di gesto e atto, di immagine e forma.
 
Siamo all’incantesimo che emanano le opere di questo ciclo — punto di attraversamento di confine tra ‘“‘I’altra realtà’” quella dell’anima e la realtà del mondo dell’esperienza quotidiana — punto che annuncia la soglia da varcare definitivamente, fine del lungo viaggio, ormai nel luogo dell’Archetipo — nel quale la trama perduta attraverso il ‘‘senso estetico”’ di Schiller — è prossima a connettersi nel disegno ultimo. Al quale, non arrivare più in un frammento di sé, nella tensione di lembi da riunire, ma nella pienezza e nell’integrità di sé, nell’individuazione che sempre è sentirsi vivi in ogni tempo o giorno, in ogni gesto e azione, in ogni sentimento partecipi del mistero che la “‘Rivelazione”’ ha dissolto, in quella ‘‘capra rossa’’ — lampo che annuncia — ora capretta bianca nell’amoroso tenerissimo incontro di “‘Bambina con la capretta’’ nel non tempo assoluto di fraternità, sotto un cielo sereno senza alba e notte.
 
Elio Mercuri,  Catalogo “O. de Cataldo, Dipinti – dal 1970 al 1983”